È uno dei vantaggi introdotti dal Bonus fiscale del 50% contenuto nel Decreto Sviluppo, che contempla anche la scelta di soluzioni domotiche
Riparare e mettere in regola gli impianti elettrici domestici sarà economicamente più vantaggioso per i cittadini. In particolare, chi lo vorrà potrà ottenere tutto il comfort e la sicurezza di un impianto domotico allo stesso prezzo dell’impianto tradizionale. È una delle novità più interessanti, anche se ancora poco conosciute, contenute nel Decreto Sviluppo approvato lo scorso mese dal Governo.
Per il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il Decreto ha infatti ampliato il cosiddetto bonus fiscale previsto per le ristrutturazioni edilizie, portandolo dal 36% al 50%, ed ha raddoppiato l’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare (da 48.000 a 96.000 Euro).
Il bonus opera sotto forma di detrazione dall’IRPEF delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni negli edifici residenziali. In particolare, sulla base delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, risultano agevolabili gli interventi generali di sostituzione dell’impianto elettrico o di integrazione per messa a norma. Va ricordato che, secondo indagini recenti, nelle case degli italiani esistono circa 8 milioni di impianti non a norma e, in particolare, il 38,9% delle abitazioni costruite prima del 1991 è dotato di impianti elettrici sicuramente fuori norma.
Rientrano poi tra gli interventi agevolabili i seguenti interventi effettuati sulle singole unità abitative: allarmi/sistemi antifurto (finestre esterne: installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione con innovazioni; apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline; fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati); cablatura degli edifici (opere finalizzate alla cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali); citofoni, videocitofoni e telecamere (Sostituzione o nuova installazione con le opere murarie occorrenti); risparmio energetico (opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette – detraibili, purché sia certificato il raggiungimento degli standard di legge); interruttore differenziale (sostituzione o riparazione con innovazioni); Installazione apparecchi di rilevazione gas; Installazione di sistemi di comunicazione, robotica e tecnologici più avanzati, per favorire la mobilità interna ed esterna per i disabili.
Per quanto attiene poi agli interventi sulle parti condominiali, rientrano tra i beneficiari del Bonus gli interventi sul sistema di allarme (riparazione senza innovazioni dell’impianto o riparazione con sostituzione di alcuni elementi e quelli sull’interruttore differenziale (riparazione senza innovazioni o riparazione con sostituzione di alcuni elementi).
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile detrarre anche quelle per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, le spese per l’acquisto dei materiali, il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti e l’imposta sul valore aggiunto.
Posto che i lavori siano svolti dal proprietario e considerato che gli interventi sull’impianto elettrico non comportano di regola l’apertura di un cantiere né la necessità di richiedere autorizzazioni, per poter fruire della detrazione per il contribuente sarà sufficiente effettuare i pagamenti con bonifico bancario o postale cosiddetto “parlante”, dal quale cioè risultino causale del versamento, codice fiscale del soggetto che paga, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento. Occorrerà inoltre autocertificare l’inizio dei lavori e conservare la documentazione relativa all’intervento.
Le FAQ sul decreto incentivi:
1) Gli impianti elettrici possono beneficiare degli incentivi del decreto sviluppo?
Sì. Possono beneficiarne gli interventi sull’impianto elettrico o parti di questo miranti all’adeguamento alle più recenti norme tecniche (Norma CEI 64-8) incluse le soluzioni domotiche. A questo si aggiungono altri impianti quali ad esempio: sistemi antifurto e videosorveglianza, videocitofoni, rivelatori fughe gas. Inoltre sono incentivati anche tutti gli impianti atti a facilitare la mobilità interna ed esterna alle abitazioni per le persone diversamente abili.
2) Quali spese posso detrarre?
Tutte le spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, per l’acquisto dei materiali, per la progettazione oltre al compenso corrisposto per la dichiarazione di conformità e l’IVA.
3) Qual è l’ammontare complessivo delle spese detraibili?
Fino ad un massimo di 96.000 euro
4) C’è una scadenza per beneficiare dell’incentivo?
Sì, l’incentivo nella misura del 50% al momento vale per le spese che saranno sostenute entro il 30 giugno 2013
5) Cosa significa detraibile?
Si tratta di una detrazione dall’IRPEF nella misura del 50%. In 10 anni si recupera il 50% del costo dell’intervento
6) Le agevolazioni sono sia per la singola abitazione che per il condominio?
Sì, per entrambe, in particolare i singoli condomini godono interamente del tetto di spesa detraibile.
7) Che cosa occorre fare per beneficiare della detrazione?
Gli adempimenti sono stati semplificati, in pratica è sufficiente pagare con un bonifico cosiddetto “parlante”, autocertificare l’inizio dei lavori e conservare la documentazione relativa all’intervento.
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