Dottoressa Guidi, da sempre la casa è il “Regno” della donna, e in alcune epoche ne è stata anche la “Prigione” nel senso che le donne hanno fatto, e fanno ancora, specie in Italia, in mancanza quasi totale di ammortizzatori sociali, molta fatica a conciliare gestione della casa e lavoro in esterno. Oggi abbiamo a disposizione tecnologie che non solo le nostre madri ma anche solo le nostre sorelle maggiori mai avrebbero mai potuto immaginare: la Domotica e la IOT possono davvero aiutare le donne a gestire la casa in remoto dando loro maggiore libertà e tranquillità al lavoro? E se si come, ci fa qualche esempio?
Le tecnologie digitali come la casa intelligente e l’IoT possono aiutare le donne se sono facili e immediate da usare. Sembrerà banale ma è così. E se consentono di farlo in ogni luogo e condizione. E’ per questo che la donna ama e usa così tanto lo smartphone, perché è uno straordinario e sempre disponibile terminale della sua casa, della sua famiglia, perché con le App facili da scaricare può controllare in remoto figli e abitazione….. Soprattutto i figli e gli anziani. Secondo ricerche condotte negli ultimi anni la sicurezza e l’incolumità della famiglia sono al centro delle preoccupazioni della mamma, ancor più se lavora fuori casa. La donna ha superato l’uomo nell’uso del cellulare e, secondo le dichiarazioni degli installatori della sicurezza, è lei che preme per proteggere la casa con l’impianto di videosorveglianza, è lei che impara presto a usare la telecamera per guardare cosa accade fuori e dentro casa. E’ lei che chiede di poter interrogare da fuori l’occhio elettronico.
Secondo Lei la nuova tecnologia IOT, la connessione tra gli oggetti, può andare incontro anche alle esigenze delle donna comune, che non ha le competenze tecnologiche e le disponibilità economiche delle grandi manager americane come Sheryl Sandberg, numero 2 di Facebook, due figli e autrice di successo (“Facciamoci avanti – Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire” anno 2013) o come Marissa Mayer, l’amministratrice delegata di Yahoo!, 3 figli e 130 ore di lavoro alla settimana per la quale organizzare e programmare le tempistiche con precisione è il segreto della riuscita? Possiamo insomma immaginare una tecnologia concreta che permetta ad esempio di monitorare a distanza lo stato di salute e la sicurezza tra le mura domestiche di un genitore anziano o di un figlio adolescente? E magari (permettiamoci di sognare) di interrogare da remoto il frigofero per sapere se abbiamo il latte in casa o di far partire centrifuga e asciugatrice dalla scrivania dell’ufficio?
Più che un impianto spesso complesso di home automation, la donna sembra aver ben compreso i vantaggi, anche divertenti, degli IoT. Significa per esempio poter avviare in remoto o dal giardino la lavastoviglie così da trovare al rientro per la cena piatti e bicchieri lavati e asciutti. E sono proprio gli elettrodomestici IoT ad aver avuto in tutto il mondo –stando alle statistiche rilasciate da istituti specializzati – un buon successo anche se con numeri ancora contenuti. Perché anche chi non è tecnodipendente si rende conto dell’utilità di avere, per esempio, un maggiordomo elettronico che non ha mai distrazioni. Che ha chiuso il gas o il rubinetto centrale dell’acqua quando la famiglia va in vacanza, che ha messo in funzione l’impianto di allarme, una volta che si esce di casa. O che provvede ad aprire tende e tendoni per evitare che il solleone estivo faccia consumare al climatizzatore picchi costosi di kilowatt. Una recente ricerca condotta da Federcasalinghe ha rilevato che il 70% delle spese “tecnologiche” per la casa sono decise dalla donna. Per la cucina poi si sale al 80% circa. E di fronte a elettrodomestici e impianti elettrici ed elettronici è selettiva, difficilmente cede per esempio al fascino di un multiroom, cede di più al tv da 50” possibilmente smart perchè usa molto di più del marito i social network… Cede di fronte al mega piano di cottura a induzione collegato alla cappa. E poi mostra molta curiosità nei negozi di elettrodomestici al frigorifero con la tv sull’anta perché con un display come quello di Samsung per esempio, il Family Hub potrebbe non solo controllare la casa ma anche vedere programmi tv, lasciare e ricevere messaggi e, al supermercato, grazie alle telecamere interne, può fare la spesa senza dimenticare nulla. C’è in definitiva una curiosità divertita ben diversa dallo scetticismo di qualche anno fa di fronte ai complicati sistemi domotici.
Le tecnologie applicate all’automazione della casa sono presenti sul mercato da parecchi anni ma ancora oggi faticano nel trovare accoglienza presso I consumatori, anche se questi potrebbero trarre dei benefici dalla loro applicazione in casa. Secondo lei, a parte I costi che rispetto a qualche anno fa sono molto più abbordabili, quali sono I fattori che allontanano maggiormente gli utenti? Cosa dovrebbero fare I produttori e gli installatori per venire loro incontro con delle soluzioni più vicine alle loro esigenze?
Si è vero, la percentuale delle famiglie smart, dotate di automazione domestica è molto bassa, in Italia in particolare. Ma è solo un problema legato al fatto che le ricerche condotte sino ad ora non riflettono assolutamente la realtà. Per esempio, quanti hanno downladato per così dire delle app riguardanti IoT e la casa intelligente? Quanti hanno installato sistemi di security con funzioni domotiche? Nessuno lo sa. Stupisce che i giganti del Web e le catene dell’elettronica di consumo non abbiano consultato con reali approfondimenti le donne. Chiedendo loro per esempio perché sono così poco fiduciose sulla propensione all’uso di molti devices. Quasi il 60% degli utenti – maschi e femmine – in Europa chiede che siano facili da installare e da controllare perchè evidentemente non lo sono ancora. Ricerche effettuate in Italia sul rapporto tra donne e security, dalle quali ho tratto ben due libri tanto il materiale era interessante, rivelano come le donne siano molto critiche nei confronti dei rivenditori e degli installatori di security e in generale di chi lavora nel settore della domotica. Quindi i produttori e gli installatori hanno di fronte un panorama tutto da analizzare, per conoscere il comportamento della manager della casa. La ricerca più importante condotta in Europa, Survey di Context, ha fornito per quanto riguarda questa angolazione qualche dato notevole: le donne in Europa sono più interessate dell’uomo alla casa smart e le italiane risultano le più curiose e le più coinvolte, addirittura al 100% contro il 65% delle tedesche. E quando viene chiesto quale sia l’ambiente da automatizzare il 61% degli europei interpellati risponde che si tratta della cucina, cioè del locale dove si concentrano gli elettrodomestici. Quanto ai costi, nel momento in cui si moltiplicano gli apparecchi IoT, il problema del prezzo diminuisce. E nella ricerca di Context ermerge chiaramente questo atteggiamento. Viene infatti chiesto alle donne: se avesse cinquemila euro da spendere per la casa cosa farebbe? In maggioranza vorrebbero rendere smart, più sicura, facile da controllare, più confortevole la loro abitazione e in particolare la cucina.
I dati relativi al comparto del food bio (vendite in crescita del 21% *nel 2016 dopo un vero boom del settore nel 2015) , la proliferazione delle trasmissioni di riviste e trasmissioni di cucina, molte di grande successo, con l’enorme sviluppo del settore legate alle discipline olistiche (yoga e meditazione, discipline orientali, massaggi, medicina naturale e omeopatia) confermano che negli ultimi anni, anche a fronte della crisi economica o forse proprio a causa di questa, c’è una attenzione crescente ed una maggiore consapevolezza che la salute è in gran parte legata allo stile di vita. Oggi insomma per stare bene non si ricorre più solo a terzi, ai medici, agli specialisti, ma si lavora da sé su se stessi e sull’ambiente che ci circonda: ancora una volta è la donna che decide, che spinge in famiglia per lo stile di vita da adottare, che decide cosa si acquista, cosa si consuma e come. La donna si conferma ancora il driver delle scelte casalinghe, è una donna informata, colta e soprattutto attenta, con un occhio alla salute e alla sicurezza e un altro agli sprechi.
La preoccupazione della donna per quanto riguarda la qualità del cibo e la salute della famiglia è in forte aumento, anche perché le numerose inchieste sulle truffe alimentari hanno rivelato un panorama drammatico. C’è poi la preoccupazione per evitare spese inutili, per non sprecare cibo prezioso. Ecco perchè sono in crescita le vendite di frigoriferi molto efficienti e di congelatori affidabili (classi A+, A++ e A+++) ai quali la donna affida un vero e proprio patrimonio. E la richiesta di disporre di modelli “allarmati” in grado cioè di inviare avvisi, Sms, segnali se il contatore è saltato è in costante aumento. Ma pochi nei negozi li consigliano, pochi spiegano perchè sono utili: eppure il carico di un congelatore può valere alcune centinaia di Euro e un allarme integrato in un impianto di safety e security evita di gettar via tutto o di dover perdere ore e ore per salvare qualche confezione. Secondo Federcasalinghe la donna è ormai il communication broker della famiglia, prima di qualsiasi acquisto effettua ricerche via Internet affidandosi allo smartphone, a parenti e amiche. Un vero driver delle spese e quando si tratta di scegliere elettrodomestici e sistemi intelligenti a tutela della salute e del budget anche in remoto ha sempre l’ultima parola. Qualcuno ha sorriso quando sono stati annunciati i frigoriferi con le telecamere interne; chi lavora conosce bene le difficoltà quotidiane di un ritmo sempre più frenetico che provoca frequenti distrazioni. Che c’è di strano poter contare su un frigo che ci invia con un costo inesistente le foto delle provviste rimaste o inesistenti mentre siamo al supermercato?
Cosa offre un sistema integrato in merito, per esempio, alla buona conservazione in sicurezza dei cibi freschi o cotti, o alla possibilità di vivere e lavorare in ambienti sani o sanificati, dove fattori come la circolazione dell’aria, i filtri contro gli inquinanti, sia acustici e atmosferici, e l’illuminazione senza sprechi, diano una sicurezza nuova sia in termini di salute che di spesa? Pensiamo ai cibi avanzati che si deteriorano e vengono poi buttati o alla luci accese dimenticate dai nostri figli (o anche da noi)…
La filiera alimentare domestica è controllabile con elettrodomestici molto efficienti ma sono anche in arrivo dispositivi smart che grazie a sensori incorporati possono fornire informazioni preziose su come la logistica abbia rispettato la corretta conservazione sia dei cibi freschi sia di quelli surgelati. Una volta che gli alimenti sono entrati in casa e sembrano “sani” cominciano però i problemi. I cibi cotti per esempio, contrariamente a quanto si crede, sono molto più deperibili di quelli crudi. E la qualità di ciò che arriva in frigo è parzialmente compromessa da lunghe conservazioni e trattamenti diversificati che mantengono una freschezza solo apparente dei cibi sinché sono in vetrina. Una volta in casa il degrado è molto più rapio di una volta. La catena del fresco professionale può darci una mano, ricorrendo alla cottura al vapore, all’abbattitore di temperatura e al sottovuoto in versioni domestiche. Ecco perché la conservazione e la cottura devono essere super controllati e solo controlli molto precisi anche in remoto possono essere utili. Fuori dalla cucina la casa intelligente è tarata soprattutto sulla protezione e la prevenzione come richiedono le famiglie in Europa. Al contrario negli Stati Uniti gli utenti richiedono di progettare la home automation con una particolare attenzione all’enterteinment. Ecco perché le diverse funzioni domotiche ruotano intorno allo scenario dello spettacolo domestico. E addirittura l’architettura della sala-soggiorno è ispirata a quella delle sale cinematografiche con le poltrone disposte in fila e ad anfiteatro degradante… Luci, climatizzazione, posizione delle poltrone, tutto ruota intorno a questo scenario….
Insomma … la Domotica è (anche) Donna!
Intervista di Luciana Pagani
Paola Guidi
E’ una giornalista milanese esperta di nuove tecnologie, sicurezza, automazione per la casa e risparmio energetico, con particolare riferimento alla loro applicazione negli ambienti domestici e alle ricadute sui nuovi stili di vita. Collabora con il Sole 24 Ore con cui ha realizzato numerose pubblicazioni e inserti tematici sull’argomento.
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