La tecnologia pervade le nostre vite. La sua evoluzione è sempre più spinta e ogni giorno ci fa intravedere nuove opportunità di sviluppo.
In particolare, le home and urban technologies, ovvero tutte quelle soluzioni inerenti le nostre case e le nostre città, prospettano scenari e potenzialità incredibili in grado di migliorare la nostra vita. Per i cittadini ciò si traduce in benefici e maggiore comfort e qualità di vita, ma cosa significa per produttori, distributori e professionisti?
Sicuramente consente loro di giocare un ruolo strategico nella filiera dell’integrazione di sistema, soprattutto per i progetti ad alto valore aggiunto. Questa nuova filiera è una grande opportunità di business, ma è necessario che i suoi attori imparino a confrontarsi costruttivamente, a fare ecosistema.
Sono stati questi gli spunti del convegno “Competenza, consulenza, progetto. La distribuzione specializzata tra system integration e Home & urban technologies”, organizzato il 27 Marzo 2018 a Milano da Assodel.
IoT e digitale disegneranno gli spazi di vita
Elena Baronchelli, direttore generale Tecno, ha avviato il dibattito, ponendo vari spunti di riflessione e rilevando il valore strategico dell’elettronica quale fil rouge dell’integrazione e del valore aggiunto di IoT e digitalizzazione, strumenti ideali per ripensare gli ambienti, ottimizzandoli per il benessere e la produttività delle persone, sempre più al centro della progettualità.
Questi macrotrend devono essere tradotti nel presente e nel quotidiano. Già oggi ci sono aziende che riescono a tradurre questi imput mediante i loro prodotti e soluzioni: una di queste è EnOcean, specializzata in soluzioni di sensoristica wireless autoalimentati tramite energy harvesting. Queste soluzioni favoriranno la transizione verso gli smart space? Risponde Markus Florian, sales director Central Europe: «Occorre sempre più gestire la complessità, dando anche risposta alle problematiche. Una di queste passa dalla standardizzazione», spiega, raccontando il caso di The Squaire, edificio nei pressi dell’aeroporto di Francoforte, lungo 800 metri e dotato di 20mila sensori wireless. Della parte tecnologica si sono occupate tre aziende facenti parte della EnoOcean Alliance, in piena logica d’integrazione.
Verso la casa connessa
Una logica, quella della integrazione, che si ravvisa in ottica smart home a partire dai dati di mercato internazionale, dove lighting ed entertainment sono la chiave strategica, il primo detenendo il 21% delle vendite globali di soluzioni smart home, il secondo il 17%. «Nei mercati evoluti si assiste al superamento del concetto di risparmio energetico in nome del comfort, del benessere dell’individuo nei suoi ambiti di vita e di relazione», segnala Alessandro Abbiati, project manager Tecno.
Da qui discende la necessità delle aziende di integrarsi tra di loro, partendo da filiere omogenee. Come spiega bene l’esperienza di Lutron attraverso il racconto della sales manager Simona Berta. «Noi crediamo che la Home&Building rappresenti una parte di un sistema più complesso riguardante la domotica nel comparto residenziale. Per questo abbiamo un rapporto privilegiato con il system integrator, figura che possiede la competenza necessaria a valorizzare il nostro prodotto e a valorizzarlo all’interno di un progetto più completo, dando al cliente finale, una soluzione chiavi in mano, che ha nella semplicità di fruizione la sua carta vincente». Nell’esempio da lei portato, è evidente la necessità di instaurare un rapporto umano, una relazione che porti a una collaborazione reciproca tra professionisti, considerandosi partner più che fornitori rispettivamente di prodotto o di prestazione. Sempre in ottica di condivisione, Emiliano Faccioli, regional sales manager Crestron, ha spiegato come sia possibile interagire con architetti e lighting designer: «il primo segreto nel dialogare con i cultori del bello è di ricordarsi sempre che forniamo un servizio. Pur operando su piattaforme tecnologiche complesse, come nel caso dello smartphone, la logica di funzionamento e di impiego è lo stesso. Questo concetto vale anche in ambito home and building automation». Il concetto è chiaro: offrire un’interfaccia semplice al cliente finale, pur partendo dalla complessità tecnologica che dovrà essere gestita di concerto tra aziende, distributori e professionisti sul campo.
La parola al system integrator
In tutto questo, emerge chiaramente l’importanza del system integrator, figura che entra in pieno nella logica e nella visione del mercato italiano dell’integrazione.
Interessante, in questo caso, è la testimonianza di Roberto Vogliolo, digital communication architect, nonché Ceo e fondatore di Dooh.it, oggi parte del Gruppo Scai. «Nati come piccola realtà all’interno della digital signage, operando inizialmente nel mondo delle Tlc e della integrazione software, ci siamo chiesti da subito che significato e valenza avesse il system integrator, una figura dalle mansioni diverse in ambito software o hardware. La nostra storia e la nostra esperienza insegna come l’integrazione tra professionisti di vari ambiti e di origini diverse permette di creare valore e cogliere opportunità altrimenti precluse. Per realizzare progetti a valore aggiunto sono due le possibilità: lavorare all’interno di realtà strutturate oppure, se ci s’intende specializzare, la competenza verticale va affiancata ad altri specialisti che possano occuparsi di altri ambiti altrettanto verticali».
Emerge, quindi, la necessità di creare una rete di competenze che offra opportunità a professionisti e agli stessi distributori specializzati. Altrimenti il rischio è che il produttore le colga, creandosi una propria filiera e tagliando di fatto il distributore. Assodel entra in gioco proprio aiutando a creare reti e aggregazioni, per fare ecosistema e crescere. E lo ha rilevato chiaramente Luigi Signori, direttore commerciale di Domotica Labs. «L’idea di fare rete è cruciale in questo momento storico così particolare per trovare ognuno una propria via, in un mondo in cui si affacciano colossi come Google o Apple. È un mondo per molti aspetti indefinito di cui non sappiamo ancora però le opportunità di business o i comparti che prenderanno piede o scompariranno. Lo stesso IoT è l’emblema di questa complessità. Pur consapevoli di non avere la forza di questi giganti, dobbiamo cercare nel nostro agire verticale di aprire i nostri orizzonti, crescendo insieme e imparando ad affrontare il mondo che ci circonda e di farlo in modo più strutturato».
Il punto di vista del distributore
Ma qual è il pensiero del distributore davanti a questo scenario? E, soprattutto, come li vive e affronta? Una risposta prova a darla Eros Forlani, purchasing and logistics manager DMT: «Nella nostra funzione di supporto agli installatori vediamo che, però, fanno fatica a recepire questo cambiamento in atto e rimane radicato a una logica tradizionale. Serve allora accompagnarli verso percorsi di formazione adeguati per acquisire non solo una competenza, ma anche una visione di lungo periodo». Ben venga quindi, per la distribuzione specializzata, la formazione, quale strumento principale per selezionare intermediari capaci di cogliere questi aspetti. Smart PRO è uno strumento e un’opportunità in questo senso, per cogliere i vantaggi di una formazione certificata capace di evidenziare e valorizzare le competenze.
Un primo passo quindi è stato fatto, oggi, ma il percorso è ancora lungo e sicuramente un’occasione per comprendere meglio la realtà che cambia è fornita da ILLUMINOTRONICA: una proposta che è stata capace di cogliere i tempi che cambiano e di cercare di offrire un punto di vista privilegiato a installatori, system integrator, architetti, professionisti tutti, di avere una chiave di lettura adeguata.
Le date
Illuminotronica si svolgerà a Bologna Fiere dal 29 Novembre al 1 Dicembre 2018
Per maggiori informazioni:
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