Nella residenza delle religiose dell’Istituto Ancelle di Gesù Bambino, che hanno fatto dell’assistenza agli altri la propria missione, efficienza e risparmio energetico rappresentano caratteristiche essenziali.
Nel marzo del 1884, quando la Venerabile Elena Silvestri fondò la Congregazione delle Ancelle di Gesù Bambino, si pose l’obiettivo di promuovere l’attività educativa dei giovani, aiutandoli a crescere, per non rimanere ai margini della società industriale che si stava affermando. Con il trascorrere degli anni, l’attività delle consorelle è rimasta attenta allo spirito di servizio iniziale, pur espandendo la propria opera sino alle missioni in Brasile e Costa d’Avorio.
Anche le suore, al termine di una vita dedicata all’evangelizzazione e alla promozione umana, negli ultimi anni di vita terrena devono però confrontarsi con le limitazioni dell’età. Per questa ragione a San Pietro di Felletto, nei pressi di Conegliano Veneto, l’Istituto Ancelle di Gesù Bambino ha ristrutturato un’ala dell’edificio esistente per realizzare una struttura in grado di accogliere 20 sorelle che, ormai avanti con gli anni, necessitano di un’adeguata assistenza. Un’assistenza che va dal semplice supporto per le attività quotidiane sino al costante presidio di personale qualificato.
Un progetto affidato all’architetto Domenico Perona, che ha lavorato in stretto contatto con le suore dell’istituto per creare una struttura adeguata alle loro esigenze specifiche. “Uno degli input progettuali”, spiega Perona, “è stato quello di ottimizzare i costi di gestione e manutenzione, per evitare qualunque spreco, contrario alle spirito dell’Istituto, e, soprattutto, consentire alle sorelle un elevato livello di autonomia, limitando l’assistenza allo stretto necessario”. Da qui la creazione di un edificio con una attenzione particolare alla distribuzione degli spazi e particolarmente attento all’efficienza energetica e, per questo dotato, oltre che di pannelli fotovoltaici, anche di un adeguato isolamento termico e di soluzioni tecnologiche in grado di gestire al meglio gli impianti Hvac e quello elettrico. Accorgimenti che permettono, tra l’altro di limitare a solo 70 kW la potenza installata.
Sicurezza e risparmio
Proprio la progettazione elettrica, affidata all’ingegner Vincenzo Conte, rappresenta uno dei fattori caratterizzanti dell’intera struttura. Gli spazi sono fruiti da persone anziane, non abituate ad utilizzare soluzioni tecnologiche. La semplicità d’uso deve quindi “mascherare” la complessità tecnologica, per goderne i vantaggi a fronte di comandi semplici ed intuitivi. Anche per questa ragione i quadri di piano, che ospitano anche le apparecchiature di networking, sono nascosti dietro pannelli che hanno anche il compito di garantire un perfetto isolamento acustico delle ventole di raffreddamento.
Un altro aspetto sul quale hanno lavorato i progettisti è legato alla sicurezza. In un edificio destinato ad ospitare persone anziane è necessario valutare, con estrema attenzione, tutti i possibili rischi legati a malattie invalidanti come l’Alzheimer, ma anche alle conseguenze di una ridotta mobilità. Una condizione che può indurre problematiche nella vita comune, come l’uso dei bagni nelle ore notturne, o in quelle estreme, come un incendio, che renderebbe difficile una rapida evacuazione dello stabile.
Trattandosi di una struttura di assistenza “privata “, in realtà, non sarebbe necessario rispettare le stringenti normative delle case di cura aperte al pubblico. I progettisti, in accordo con suor Dolores Maccari, la superiore dell’Istituto, hanno invece scelto di adeguarsi agli standard più rigorosi, nell’ottica di garantire un maggior livello di sicurezza e di facilitare le attività di assistenza. Una simile scelta è particolarmente lungimirante perché, pur imponendo un maggior investimento iniziale, consente di massimizzare la sicurezza e di ridurre in modo significativo i costi di personale e quelli prettamente energetici che, spesso, gravano nel tempo in modo significativo sui bilanci delle strutture.
Componenti che dialogano
Alla luce di questi criteri, ancor prima di indicare i possibili fornitori della componentistica elettrica, i progettisti hanno identificato, sul mercato, Vendor in grado di proporre tecnologie caratterizzate da un protocollo aperto, capaci di dialogare anche con i prodotti forniti da aziende specializzate in settori specifici, come quello del condizionamento o del ricambio d’aria.
Da qui la scelta di orientarsi sulla tecnologia SCS BTicino, che comunica attraverso un semplice doppino conforme alle norme CEI 46-5, permettendo di creare impianti con topologia libera o a stella, su cui viaggiano alimentazione, dati, video e audio, aperto alla comunicazione con i produttori di soluzioni complementari all’ambito elettrico. Il protocollo in questo caso consente di dialogare anche con KNX, il protocollo utilizzato per la termoregolazione.
MyHome, l’offerta domotica di BTicino, si è affermato sul mercato per la sua stabilità e affidabilità. Qualità particolarmente apprezzate anche dalla società di installazione Punto Light, guidata da Ivano Carraro: “Installandola sapevamo che avremmo avuto pochi problemi nel tempo, è molto diffusa e vanta installazioni nella realtà più svariate, dove ha dimostrato di tollerare anche impieghi estremi”.
Accanto agli aspetti di sistema, l’offerta di BTicino è risultata vincente per la completezza del catalogo. Spiega lo stesso Carraro, “abbiamo installato una serie di componenti del building automation che ormai conosciamo bene, affidabili e semplici da configurare. Sono progettati per essere nativamente interoperabili, per questo la comunicazione tra di loro è semplice”.
L’assistenza parte dal testaletto
Accanto ai prodotti usuali di un impianto elettrico, Carraro è stato chiamato a installare anche alcuni componenti dedicati come i testaletto per camere di degenza. “Sono prodotti che normalmente non installiamo, ma grazie al supporto del personale specializzato di BTicino, che ci ha affiancato nell’installazione e nella configurazione, il lavoro è stato rapido e soddisfacente. Queste soluzioni, nella versione Classic in alluminio anodizzato, sono infatti caratterizzate dai classici sistemi di illuminazione e di erogazione dei gas medicali, ma spiccano soprattutto per l’efficienza dell’impianto di chiamata sviluppato da BTicino.
Per un malato allettato, infatti, una delle esigenze più comuni è quella di dover richiedere l’assistenza del personale per un improvviso malore, ma anche per le necessità quotidiane. In questi casi si rivela determinante l’efficienza dei sistemi di chiamata integrati nel testaletto. Per ottimizzare gli interventi del personale di assistenza, infatti, ogni chiamata viene indirizzata sul terminale della sala di assistenza e sul pannello luminoso posto all’esterno della stanza; un segnale acustico segnala la richiesta. Il personale può così rendersi conto dell’origine della richiesta in arrivo, mettendosi istantaneamente in contatto vocale con la persona che ha premuto il pulsante. L’infermiera è così informata sulla tipologia di assistenza richiesta e, oltre a tranquillizzare la paziente, può assegnare la corretta priorità alle singole chiamate. Diverso, infatti, è il caso di chi ha sete rispetto a chi si trova in crisi respiratoria o è assalito da un attacco di panico.
In ogni caso, quando il personale entra nella stanza in cui è stata chiamato, preme un pulsante per spegnere il segnale presente in corridoio, evitando che altri infermieri intervengano nella stessa stanza. Di contro, nel caso in cui si abbia effettivamente bisogno del supporto di un collega, la chiamata può essere riattivata.
La scelta di componenti studiati per il mondo sanitario riduce anche l’attività del personale di servizio. La particolare formulazione dei materiali delle pulsantiere di chiamata, in dotazione al paziente, stagne per facilitare le operazioni di pulizia, è basata su ioni d’argento (Ag+) che svolgono un effetto antimicrobico. Una peculiarità che garantisce la non proliferazione di batteri, virus e funghi senza creare alcuna immunizzazione o effetto resistenza. La distruzione di tali agenti, infatti, si basa su un principio fisico e non chimico.
Centralizzare per ottimizzare
L’assistenza e la gestione dell’edificio sono attività in cui l’efficienza rappresenta un parametro fondamentale, che può essere ottimizzato dall’impiego delle tecnologie più moderne. Da qui l’uso di telefoni VoIp, grazie ai quali la comunicazione con l’esterno risulta a costo pressoché nullo, ma soprattutto arricchita da numerose funzionalità utili anche al personale sanitario. L’uso di questa tecnologia è reso possibile dalla realizzazione di un cablaggio in Categoria 6 UTP, completato da montanti in fibra ottica. Una scelta che consente di connettere ogni singola postazione a banda larga, permettendo al personale medico di accedere alle cartelle cliniche, ma anche di fornire una serie di servizi specifici alle degenti ospitate nelle singole stanze.
Allo stesso modo è stato centralizzato l’intero comando degli impianti, dalle luci alle motorizzazioni, i cui segnali convergono su due Multimedia Touch Screen BTicino. Agli stessi apparecchi fanno capo anche le immagini provenienti dal videocitofono Sfera, installato all’ingresso. In questo modo il personale presente in reception durante il giorno, ma anche l’assistente notturno che opera al primo piano, monitorano e gestiscono l’intera impiantistica dell’edificio dalla propria postazione. Sempre attraverso il Touch Screen possono inoltre verificare l’identità di quanti suonano il campanello, agevolando anche l’accesso dei soccorsi esterni. Infatti, nel tipico caso di un malore notturno, l’infermiera del piano, oltre a garantire la prima assistenza alle ospiti in difficoltà, è in grado di riconoscere la presenza del personale sanitario in arrivo, attivando l’illuminazione esterna e aprendo i cancelli senza interrompere la propria attività.
L’utilizzo di schermi touch è particolarmente apprezzato, dal personale di assistenza, per la semplicità di impiego dell’interfaccia, simile a quella di un comune smartphone, che gli operatori hanno imparato ad utilizzare e programmare al termine di un rapido corso tenuto proprio dalla società installatrice.
Lo stesso titolare di Punto Ligth spiega che, grazie alla possibilità di centralizzare tutti i segnali provenienti dall’impianto elettrico e dalle apparecchiature collegate, anche la manutenzione risulta semplificata. “I possibili guasti sono spesso anticipati da un incremento dei consumi elettrici o da distacchi intempestivi di alcuni carichi. Tutte situazioni che ci permettono di prevenire potenziali guasti che, nel momento in cui dovessero verificarsi, creerebbero forte disagio. In questo modo possono essere anticipati, riducendo costi e tempi di intervento”.
Oltre all’efficienza dell’assistenza, la centralizzazione dei comandi ha l’obiettivo di prevenire qualunque spreco. L’impiego di My-Home, infatti, permette al personale di assistenza di gestire, da touch screen, le tapparelle e i frangiluce in funzione delle condizioni atmosferiche, così come di regolare l’illuminazione in base delle effettive esigenze. Sono gesti apparentemente semplici, che comportano un notevole dispendio di tempo se devono essere effettuati in ogni singola stanza. In assenza di una centralizzazione, come accade in molti ospedali, molte luci rimarrebbero accese inutilmente, determinando un inutile aumento dei costi energetici e del carico di lavoro del personale di assistenza. La centralizzazione, al contrario, sgrava da compiti inutilmente ripetitivi, liberando risorse da dedicare alla cura dei singoli pazienti.
L’energia che non manca mai
All’interno di una struttura dedicata all’assistenza di persone anziane, un improvviso blackout potrebbe creare situazioni di forte disagio e paura, nonchè l’impossibilità di far funzionare apparecchiature destinate all’assistenza. Da qui la necessità di garantire, in qualunque situazione, un’adeguata fornitura di energia elettrica.
Per questa ragione nei locali interrati dell’edificio è stato installato un UPS Trimod da 20 kVA che garantisce l’erogazione della corrente necessaria per assicurare la continuità di alimentazione in attesa dell’accensione del gruppo elettrogeno. In queste situazioni è ancora la centralizzazione a rivestire un ruolo determinante, in quanto vengono istantaneamente disattivati i carichi non essenziali, garantendo invece la priorità alle macchine salvavita e degli ascensori che devono portare le persone al piano.
Scheda installazione
- Committente: Istituto Ancelle di Gesù Bambino
- Progetto architettonico e direzione lavori: Studio Perona – arch. Domenico Perona
- Progetto impiantistica elettrica: Studio ing. Conte Vincenzo
- Installazione elettrica: Punto Light Snc – Ivano Carraro
- Potenza installata: 70 kW
- Serie civile: Matix
- Testaletto: Classic in alluminio con canale gas complementare
- Sistema di chiamata con modulo audio, con moduli di camera, di presidio, segnalazione fuoriporta e display di corridoio, pulsantiera di chiamata con trattamento antibatterico e connettore magnetico antistrappo.
- Sistema di automazione MyHome per la gestione di illuminazione, tapparelle, tende frangisole.
- Centralizzazione dei comandi, monitoraggio e videocitofonia su Multimedia Touch Screen.
- Canale interlink in alluminio
- Videocitofono: Sfera New con telecamera grandangolare N&D
- Ups: Trimod 20kVA
- Quadri di distribuzione LDX centrale e di piano con apparecchiature modulari BTdin
- Quadri Idroboard per i servizi
- Centralini di camera Linea Space con apparecchiature modulari BTdin
- Passerella a filo Cablofil
- Cablaggio strutturato realizzato con quadri di permutazione e connettori BTnet Cat. 6 UTP con montanti in fibra ottica.
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