Dalla domotica all’impianto elettrico 2.0: una rivoluzione semplice.

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In questi giorni tra gli esperti del settore non si fa che parlare dell’impianto elettrico 2.0. Di Over se ne era già sentito parlare, ciò che caratterizza fortemente il prodotto offerto da questa azienda italiana è il fatto di avere solamente due prodotti “tuttofare” – l’OBox e l’OMeter – con una spiccata attenzione ai consumi energetici capaci di essere programmati da smartphone o tablet tramite un web browser.

Ma cosa rappresenta questa innovazione e come si rapporta con il mondo della domotica? Proviamo a rispondere a questa domanda insieme con Adriano Cerocchi e Mario Caruso: amministratore delegato e direttore tecnico di Over Spa.

 

over-staff-550Development team. Da sinistra: Adriano Cerocchi (CEO), Mario Caruso (CTO),
Giuseppe Bracone, Mariano Leva, Silvia Ruggiero

 

 

Adriano, per quale motivo dichiarate di non occuparvi di domotica ma di impianti elettrici 2.0?

Perché il concetto di domotica è da sempre incentrato su di un bus, noi siamo incentrati sui consumi energetici. Inoltre, il cabalggio di un sistema domotico è funzione del sistema stesso, nel nostro caso invece il cablaggio è lo stesso di un impianto elettrico tradizionale: l’installatore porta tutto all’interno delle scatole di derivazione e lì, invece di fare a mano i collegamenti, lascia che sia l’OMeter a farlo. Alcuni lo hanno definito come una ‘scatola di derivazione elettronica’ e di fatto la definizione non è sbagliata.

 

Ma quindi non utilizzate un bus?

Ovviamente per far parlare gli OMeter utilizziamo un bus che di fatto collega solamente gli OMeter e l’OBox tra di loro, come se fosse una dorsale di alimentazione per i dispositivi. All’inizio in molti ci chiedevano come mai non utilizzassimo KNX, il motivo è semplice: KNX è un bus pensato per cablare dalla superficie grande alla superficie piccola, pulsanti e sensori compresi, di fatto era sovradimensionato per le nostre esigenze, non serviva un bus così potente. Inoltre, per semplificare la vita dell’installatore, volevamo poter usare qualsiasi cavo unifilare per il bus e non per forza uno specifico come nel caso di KNX o SCS. Il nostro BUS viaggia su cavi unifilari normalissimi che possono viaggiare nello stesso tubo dei cavi 230V, così l’installatore non deve preoccuparsi di munirsi di un cavo particolare.

 

athome_obox_460Modulo OBox

 

Ma il bus rispetta qualche standard oppure è proprietario?

Da informatici non potevamo non affidarci ad uno standard industriale già testato, abbiamo scelto EDS che era l’unico a poterci garantire l’utilizzo di cavi unifilari. Ovviamente, abbiamo mantenuto intatta la filosofia aperta che spinge EDS dal 1999, il nostro BUS non è proprietario, chiunque può usarlo e non solo: abbiamo dei driver già sviluppati che chiunque può utilizzare per dialogare con i nostri prodotti che sono a loro volta compatibili con tutto il resto dell’offerta EDS.

 

Di cosa si compone un impianto elettrico 2.0?

Di un OBox ed un certo numero di OMeter che variano in funzione della dimensione della casa e di quanti oggetti vanno controllati. In generale per una casa da 100mq sono sufficienti 6 OMeter. L’OBox contiene tutto il software di interfaccia e di programmazione e rende tutto il sistema accessibile da un browser ovunque ci si trovi, l’OMeter interconnette tutti i dispositivi e li monitora con i loro assorbimenti.

 

over-costituzione-550I soci fondatori alla scrivania del Rettore. Da sinistra: Leonardo Querzoni, Adiano Cerocchi (CEO)
Roberto Baldoni (presidente) Maurizio Tabachi, Massimo Mecella, Mario Caruso (CTO)

 

 

A questo punto alcune domande per Mario, il direttore tecnico di Over.

Di quanti membri è composto il team di sviluppo?
Il team di sviluppo conta, oltre me, di 4 persone: Giuseppe Bracone che si occupa della parte software, Mariano Leva impegnato nella parte Cloud, Vincenzo Forte che cura la parte software di basso livello che può andare dal firmware ai driver di interfaccia verso il software  e Silvia Ruggiero che si occupa del design di prodotto a tutto tondo. Se consideriamo inoltre che il team si avvale continuamente della consulenza scientifica di Massimo Meccella e Leonardo Querzoni e della consulenza tecnica di Maurizio Tabachi il gruppo risulta di fatto composto di 8 persone con curriculum di livello internazionale, numero che assume una valenza ancor più importante se si pensa che diverse aziende hanno numeri più piccoli o addirittura esternalizzano la ricerca e sviluppo.
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Vincenzo Forte

 

Mario, avendo fatto visita alla vostra sede di ricerca e sviluppo ho avuto modo di toccare con mano la reattività dei prodotti, come avete fatto a realizzare un sistema così reattivo?

Nella filosofia dell’impianto elettrico 2.0 volevamo che l’utente non percepisse ritardi nell’attuazione, ne dai pulsanti di casa, ne dalle interfacce web. Per farlo abbiamo utilizzato tecnologie provenienti dalla ricerca universitaria mettendo a punto algoritmi velocissimi che non introducono ritardi. La cosa più difficile è stata la gestione delle informazioni sui consumi. Una casa produce giornalmente decine di megabyte di dati che vengono raccolti dall’OBox tramite il bus. Per riuscire a spostare tutti questi dati su un bus a 9600bit/s abbiamo messo a punto un processore dedicato all’interno dell’OMeter in grado di elaborare i consumi letti e trasmetterli all’OBox in maniera intelligente.

 

Ma cosa fa di preciso l’OMeter?

L’OMeter è una centrale con 16 ingressi a contatto e 8 uscite di potenza controllate da 8 wattmetri di precisione e interrotte da 8 relay a ritenuta magnetica Finder serie 40, i migliori sul mercato. L’OMeter rileva dunque la pressione di pulsanti, l’attivazione di un sensore volumetrico o di un contatto reed con i 16 ingressi e al contempo accende e spegne gli utilizzatori più comuni (prese, luci, tapparelle, elettrodomestici) monitorandone i consumi h24 con misurazioni aggiornate ogni due secondi.

 

over-ometer-setup-550 Modulo OMeter in un setup di laboratorio

 

L’OMeter misura per ogni singola uscita tensione, corrente e fase, da cui sa dire di ogni utilizzatore quanto consuma e quanto costa in bolletta. Inoltre, grazie alla misurazione della fase, sa riconoscere gli stand-by dei dispositivi in maniera automatica grazie ad una procedura brevettata. L’utente sceglie poi cosa fare quando uno stand-by viene intercettato, in generale la funzione eco-stand-by spegne in autonomia i dispositivi che sprecano energia.

 

Inutile dire che il vostro sistema realizza un controllo carichi certosino, praticamente si passa dal dover scegliere in fase di realizzazione quali carichi controllare a non doversene più preoccupare, tanto gli OMeter monitorano tutto e possono anche intervenire su tutti gli oggetti di casa, è così?

Assolutamente si, e monitorando oltre a tensione e corrente anche la fase possiamo dire che il sistema Over realizza il vero controllo carichi.

 

In che senso? Che ruolo gioca la misurazione di fase nel controllo carichi?

Di fatto oggi qualsiasi apparato domestico ha al suo interno un alimentatore che introduce sfasamento (dal PC alla lampada a LED all’elettrodomestico) da cui dobbiamo ragionare in termini di potenza apparente, non di potenza attiva, per poterla conoscere è necessario conoscere la fase. Ciò che misura il contatore è la potenza apparente, non la potenza attiva, da cui solo un sistema in grado di misurare la fase può realmente realizzare un vero controllo carichi.

 

Passiamo all’OBox, puoi raccontarmi cosa fa?

L’OBox è un gateway tra il bus e la linea ethernet che contiene al suo interno tutto il software necessario all’interfaccia e la programmazione. Tutto il nostro software gira all’interno di un browser web, da cui può essere utilizzato anche dallo smartphone. Così facendo l’installatore non ha più bisogno di recarsi in cantiere con il PC, basta collegare un router WiFi all’OBox ed il gioco è fatto.

 

Mi parlavi anche che nei laboratori di Roma state studiando l’OBox 2, puoi anticiparmi qualcosa?

Per il momento è una sorpresa, posso però anticiparti che abbiamo portato la memoria interna da 4Gb a 32Gb, vogliamo trasformare l’OBox in un hub in grado di gestire non solo i consumi.

 

Torniamo ad Adriano. Come è organizzata la vostra rete commerciale?

Abbiamo un agente in ogni regione pronto a rispondere a tutti i clienti. Notiamo con piacere che sempre più spesso è l’utente finale ad interessarsi, per questo motivo abbiamo strutturato una risorsa su Roma che risponde alle domande degli utenti finali, cerca di capire cosa cercano e se Over fa al caso loro li mettiamo in contatto direttamente con un installatore locale tramite il nostro agente.

 

Avete anche dei distributori?

Come filosofia il nostro cliente è l’installatore che consideriamo un vero e proprio partner. L’installatore ha necessità di sentire che la casa madre non è un marchio ma un insieme di persone pronte a rispondere al telefono quando è sul cantiere. Di certo la nostra porta non è chiusa al mondo della distribuzione, è possibile che nel medio periodo cercheremo dei partner fidati anche nella filiera distributiva.

 

Un impianto elettrico 2.0 è in grado di offrire tutte le funzionalità comunemente offerte dalla domotica?

In buona parte si, al momento le uniche funzionalità che non offre sono i dimmer luce ai quali sopperiamo grazie all’intergrazione con i prodotti Philips Dynalite, i migliori sul mercato. Per il resto riusciamo ad offrire quasi tutto e anzi, sotto alcuni aspetti come i consumi offriamo molto di più: ad esempio come farebbe un sistema domotico a chiudere l’acqua al termine del lavaggio di una lavatrice? Over, monitorando il consumo della lavatrice, è in grado di conoscere il momento in cui il lavaggio termina, da cui, senza alcuna necessità di integrazione particolare, è possibile creare una regola che controlla l’elettrovalvola dell’acqua. In altre parole qualunque dispositivo elettrico, anche quelli più datati, sono in grado di interagire con il sistema Over tramite i consumi. Controllare il consumo energetico non è solo un discorso di risparmio o rendiconto in bolletta, è molto di più! E’ un nuovo modo per gestire la casa e gli oggetti che la arredano senza alcuno sforzo di integrazione.

 

Come fa un installatore ad imparare come si installano i vostri prodotti?

Al momento il nostro agente fissa un appuntamento e grazie ad una valigetta didattica mostra come realizzare un impianto, è sufficiente mezz’ora per imparare come funziona un impianto elettrico 2.0. A breve saranno anche disponibili le video guide con cui è possibile apprendere il funzionamento del sistema in meno di 60 minuti. Nessun corso è necessario, nessuna licenza software da acquistare. Tutti gli elettricisti possono essere installatori Over.

 

Ultima domanda: quanto costa?

Poco. Ti fornisco due dati: un OMeter costa meno di 8 wattmetri ma offre molto di più. Un impianto Over installato ha un costo paragonabile con un impianto di allarme di qualità, può essere portato in detrazione al 50%, include un sistema anti-intrusione e la differenza di prezzo rispetto ad un allarme si ripaga in 3 anni.

 

 

Per maggiori informazioni:

Over Spa
www.overtechnologies.com



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