Intervista a Mauro Cicolella – sviluppatore Freedomotic

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Freedomotic non é un’azienda ma una community di sviluppatori nell’ambito open source.
Intervistiamo Mauro Cicolella, Sviluppatore e Protocols Integrator.

Domotica.it: Cos’é Freedomotic e come funziona?

Cicolella: In termini tecnici Freedomotic é un framework distribuito open source per l’automazione di edifici, costituito da una serie di moduli cross-language a basso accoppiamento che comunicano attraverso un middleware message oriented, ovvero scambiandosi dei messaggi. Questo implica la possibilità di sviluppare il proprio modulo, collegarlo a Freedomotic e di fatto usufruire di tutte le funzionalità messe a disposizione dalle altre componenti presenti nel sistema, indipendentemente dallo specifico linguaggio di programmazione utilizzato per l’implementazione.

Ad esempio Freedomotic può girare su una scheda Raspberry Pi ed interagire con un modulo Arduino a sua volta gestito tramite controllo vocale, riducendo praticamente a zero lo sforzo in termini di programmazione del codice.

 

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I ragazzi della SED (freedomotic.sednet.it), azienda toscana attiva nel settore ICT, pensano di utilizzare Freedomotic per gestire in maniera intelligente i consumi energetici. Il loro intento é di spegnere automaticamente le luci e le apparecchiature dei vari uffici negli orari di chiusura delle attività. Dovendo talvolta proseguire il lavoro anche di sera, hanno intenzione di sviluppare un plugin in grado di rilevare la presenza di smartphone nella stanza, usando appunto le connessioni wifi, per decidere l’accensione o meno delle luci e degli altri dispositivi.

 

Domotica.it: Perché avete deciso di creare Freedomotic?

Cicolella: In realtà il progetto é nato per rispondere ad una reale esigenza sorta nell’ambito di un programma di ricerca presso l’Università di Trento. In sostanza occorreva un framework in grado di interconnettere vari progetti basati su reti di sensori, sviluppati in linguaggi di programmazione differenti e in tempi diversi, dando vita ad una piattaforma unificata per il testing, la valutazione e produzione di demo in grado di mostrare l’interazione di tali sistemi. In questo modo i gruppi di ricerca potevano concentrarsi sul loro lavoro senza dover affrontare questo tipo di problematiche tecniche. In seguito il progetto Freedomotic, su iniziativa del suo fondatore Enrico Nicoletti, ha assunto una propria autonomia polarizzando intorno a sé una dinamica e appassionata comunità internazionale.

 

Domotica.it: In cosa si differenzia Freedomotic rispetto ad altri progetti open source di home automation?

Cicolella: In effetti esiste già un gran numero di ottimi progetti, alcuni dei quali open, in grado di soddisfare le richieste degli utenti.

Prima di tutto il nostro target é differente in quanto Freedomotic punta ad essere un sistema di building automation. Si tratta di un progetto relativamente giovane (anche se la community ha già 3 anni di vita) ed attualmente ci rivolgiamo alla home automation principalmente per aumentare la nostra visibilità e mostrare al grande pubblico il potenziale e la flessibilità della nostra soluzione.

 

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La parola chiave é “framework”. Nelle nostre aspirazioni Freedomotic dovrebbe giocare lo stesso ruolo, sebbene nell’ambito dell’automazione, ed avere lo stesso impatto prodotto dai CMS (Drupal, WordPress o Joomla) nello sviluppo web. In sostanza fornire gli strumenti per crearsi il proprio software di automazione su misura, assolutamente personalizzato in base a gusti ed esigenze. Non il classico prodotto preconfezionato ma una sorta di Lego con cui sperimentare e creare. Insomma un modo per liberare la creatività degli automation maker…

 

Domotica.it: Quali vantaggi per utenti finali, integratori e produttori?

Cicolella: Freedomotic può essere considerato un terreno comune per costruire in modo semplice degli SMART SPACES sia per singoli individui desiderosi di integrare il proprio progetto fai da te, sia per le aziende e i professionisti che possono trarne vantaggi per il proprio business.

Un altro punto di forza é rappresentato dal fatto che il framework ha una conoscenza semantica della topologia degli ambienti (zone, collegamenti tra le stesse) e della dislocazione degli oggetti al loro interno (luci in cucina, TV in salone ecc). Gli stessi oggetti sono protocol-independent ovvero modellano le caratteristiche degli oggetti reali indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per il loro funzionamento. Ad esempio questo permette di simulare il comportamento delle luci (accensione, spegnimento, regolazione), gestire le automazioni senza dover disporre di un impianto reale. Una funzione utilissima per progettisti e installatori. Quando tutto é pronto basta “linkare” gli oggetti virtuali con quelli reali selezionando una voce da un menu a tendina, dopo aver scaricato il plugin specifico per la tecnologia da utilizzare.

 

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La scalabilità permette di domotizzare la propria casa a costo zero (almeno per la parte software) o gestire grossi edifici ma anche scuole e musei, creando installazioni interattive o guide virtuali per gli smartphone.

Inoltre la struttura modulare del framework permette di estenderne le funzionalità creando nuovi plugin. Sarà l’utente finale a decidere cosa installare nel proprio sistema. Non va ignorato il marketing: ad esempio si possono riconoscere gli utenti in un pub e generare offerte speciali al volo per gli amici contattati tramite Facebook che vogliamo prendere parte all’evento.

La possibilità di combinare reti di sensori, attuatori e sistemi di supervisione può offrire un valore aggiunto in ogni segmento di mercato: dalle case private, agli ambienti pubblici fino alle città oggi particolarmente attente all’ottimizzazione delle poche risorse disponibili.

 

Domotica.it: Come é possibile avere più informazioni e scaricare il software?

Cicolella: Il punto di partenza é senza dubbio il nostro sito ufficiale freedomotic.com. Siamo presenti sui principali social network; Facebook, Twitter, Linkedin. E inoltre abbiamo anche un canale Youtube per guide e demo. Sebbene la lingua ufficiale sia l’inglese, per ovvi motivi, diamo supporto in italiano anche tramite il sito freedomotic.sednet.it.

Comunque basta semplicemente scrivere una mail a info@freedomotic.com.

 

Domotica.it: L’ultima versione disponibile?

Cicolella: Abbiamo rilasciato da qualche mese la versione 5.5.1 (codename Bender) che presenta un gran numero di novità per chi ha già utilizzato la precedente Andrew. Ad esempio abbiamo il supporto multilingue (circa 20 tra cui l’italiano), la gestione di più ambienti, un meccanismo di autenticazione, una gestione ottimizzata delle automazioni e molto altro che sarebbe difficile riassumere in poche righe. Chi fosse interessato può scaricare il changelog completo dalla pagina dei download http://www.freedomotic.com/content/download Naturalmente il software va considerato in una fase di beta molto avanzata. Ad oggi abbiamo avuto oltre 4000 download di Bender da 110 Paesi diversi. C’é molto ancora da fare e da perfezionare. Per chi volesse conoscere lo stato dei lavori può accedere al nostro sistema di issue tracking http://freedomotic.myjetbrains.com/youtrack/rest/agile/Core-0/sprint/Release5.6

 

Domotica.it: Come si può contribuire?

Cicolella: Attualmente é la community a prendersi cura dello sviluppo e del rilascio di nuove versioni. Non abbiamo finanziamenti quindi dedichiamo il nostro tempo libero (talvolta anche di notte e nei weekend), mettendo a disposizione le nostre competenze tecniche e la passione. Freedomotic é open e siamo sempre alla ricerca di nuovi collaboratori, non solo sviluppatori. Ci occorrono designer, traduttori, professionisti pronti a condividere le proprie idee, ma anche semplici appassionati disponibili a fare da tester e fornirci feedback costruttivi. Ovviamente l’appello é rivolto anche ad aziende che volessero investire su di noi o mettere a disposizione hardware per agevolare il nostro lavoro. In fin dei conti lo spirito dell’open source risiede proprio nella condivisione, nello scambio che porta ad una comune crescita. Tutto il codice sorgente, scritto in Java e distribuito con licenza GPL v2, é disponibile su GitHub (https://github.com/freedomotic/freedomotic/)

Ci auguriamo che in molti vogliano darci una mano o semplicemente approfondire l’argomento.

 

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Vi aspettiamo su www.freedomotic.com.

 

 

Per maggiori informazioni:

www.freedomotic.com

 

 



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