Indagine sociologica “Ambient Assisted Living e tecnologie assistive per gli anziani ed un’utenza debole”

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OGP, Agenzia tra le leader a livello regionale nell’ambito della comunicazione e del marketing, promuove un progetto di indagine sociologica, relativa ad una tematica di grande importanza e dalle molteplici implicazioni sociali: l’Ambient Assisted Living e tecnologie assistive per gli anziani ed un’utenza debole. Visti gli innumerevoli riscontri nel campo sociale, tecnologico e sanitario, l’indagine ha recentemente ottenuto il sostegno di importanti enti quali l’Azienda Provinciale di Trento per i Servizi Sanitari, Informatica Trentina e l’Istituto d Ricerca Fondazione Bruno Kessler.

Domotica e anziani
Le problematiche connesse alla condizione anziana e alle disabilità sono da tempo oggetto di studi, dibattiti, pubblicazioni che affrontano l’argomento da diversi punti di vista e in particolare da quello dei settori prioritariamente coinvolti come la sanità, l’assistenza e l’abitazione che devono essere necessariamente coordinati ed integrati. Attraverso l’indagine relativa all’“Ambient assisted living e tecnologie assistive per gli anziani ed un’utenza debole” intendiamo richiamare l’attenzione degli operatori del settore sul grande ruolo che può essere svolto dall’innovazione tecnologica e dalle nuove tipologie abitative per dare risposte efficaci ad una società in continua trasformazione. La concezione attuale della casa, la sua organizzazione interna, le dotazioni tecnologiche e impiantistiche, I criteri costruttivi usati la rendono spesso inadeguata a sostenere l’invecchiamento dei suoi abitanti sul piano della rispondenza ai requisiti dell’accessibilità e della permanenza.

Occorre introdurre maggiore flessibilità nella concezione che oggi abbiamo della casa che dovrà essere continuamente “adattata” nella sua struttura morfologica, ed “equipaggiata” nella sua capacità di erogare servizi con il supporto delle nuove tecnologie informatiche, telematiche e domotiche. Soltanto in questo modo è possibile consentire alle fasce deboli di vivere al proprio domicilio mantenendo quindi le proprie abitudini di vita, le proprie relazioni sociali, la propria libertà personale.

Vanno inoltre considerati i mutamenti demografici cui siamo andati incontro a partire dagli anni novanta, mutamenti strutturali che hanno interessato non solo la composizione della popolazione, ma anche dei nuclei familiari. La riduzione della dimensione media della famiglia (gli ultimi anni hanno evidenziato un incremento della quota di famiglie composte da una persona sola) e l’invecchiamento della popolazione costituiscono alcuni dei lineamenti essenziali delle recenti modificazioni nella struttura della popolazione. Se diamo uno sguardo alla situazione nazionale, l’Italia può essere considerata uno dei Paesi più “vecchi” del mondo con una velocità di invecchiamento seconda solamente a quella del Giappone. Il fenomeno è importante per gli aspetti di modificazione dei modelli di consumo connessi ai comportamenti economici delle famiglie di anziani nonché per i bisogni sociali e sanitari che accompagnano questa fascia di popolazione.

Sebbene non necessariamente anzianità coincide con malattia , disabilità o emarginazione sociale, certamente l’invecchiamento della popolazione solleva problemi notevoli sul piano dell’assistenza socio-sanitaria.

Da qui l’esigenza di ideare, come emerge anche nel nostro contesto provinciale, molto attivo da questo punto di vista, nuovi modelli per i servizi di telesoccorso e di teleassistenza a cui le tecnologie della domotica e dell’ambient intelligence integrate nelle strutture sociosanitarie possono offrire soluzioni qualitativamente innovative contribuendo sostanzialmente al miglioramento della qualità della vita in un quadro di contenimento dei costi per una vasta fascia di popolazione.

Domotica e sanità
La domotica e l’ambient intelligence rappresentano un obiettivo di ricerca e sviluppo di medio lungo termine anche per la nostra provincia. Sullo sfondo uno scenario dove l’ambiente casa sarà caratterizzato da una presenza tecnologica integrata, ma non intrusiva (computer disappearing), in grado di percepire grazie a sensori multimodali non solo lo stato dell’ambiente ma anche dell’utente e dei suoi bisogni (sensitive) e, grazie a intelligenza distribuita e processi di self learning, ottimizzarne il funzionamento in funzione dei bisogni dell’utente. Si prevede un flusso informativo basato su intranet e Wi Fi per il controllo e l’automazione locale e utilizzazione di tecnologie web based per la gestione remota e l’integrazione con servizi esterni dall’e-commerce all’e-care. E’ in questo quadro, dove l’uomo è posto al centro dello sviluppo tecnologico, che si impongono alcune riflessioni sull’impatto di questi sviluppi nell’evoluzione in atto nei servizi sanitari e sociali.

Domotica e e-care
Come noto la spesa sanitaria nei paesi più avanzati sta raggiungendo valori elevati che sollecitano ovunque riflessioni per individuare modelli innovativi di erogazione dei servizi che consentano il mantenimento e il miglioramento dell’efficienza dell’intervento in un quadro di compatibilità fra risorse disponibili e bisogni evitando di creare situazioni di non sostenibilità con grave danno delle fasce di utenza debole. E’ comunemente rilevato che tale crescita, se si escludono i farmaci, non è legata tanto ai costi inerenti gli interventi più impegnativi in fase acuta, ricchi di impegno medico e tecnologico, quanto alle risorse richieste per la gestione delle cronicità e delle relative disabilità.

Questa situazione si è andata sviluppando negli ultimi anni per il concorso di alcuni fattori: l’invecchiamento della popolazione, i progressi stessi della medicina che consentono la sopravvivenza anche a valle di lesioni o malattie un tempo letali, l’aumento delle aspettative in un quadro di solidarietà sociale. Mentre nell’acuzia l’obiettivo dell’intervento è la guarigione, definito nel tempo e nelle risorse, nella cronicità l’obiettivo stesso è di difficile definizione coincidendo genericamente con la conservazione o il recupero di un accettabile equilibrio esistenziale da parte dell’ammalato o del disabile che si identifica prioritariamente con autonomia, integrazione sociale, mantenimento dei rapporti interpersonali e nel mondo del lavoro o della scuola etc.

Si richiede pertanto una tipologia di intervento che dal sanitario sconfina spesso nel sociale e viceversa e che richiede un coordinamento di diversi attori : servizi sanitari e sociali , interventi di sostegno, home care etc.. In questo scenario i maggiori vantaggi derivanti dall’ uso di sistemi integrati di domotica e ambient intelligence riguardano un elevato livello di sicurezza e controllo dell’ abitazione e possono migliorare in modo davvero significativo la qualità della vita dei disabili che, utilizzando le facili interfacce rese disponibili dai sistemi intelligenti, riescono a gestire la propria abitazione e le apparecchiature presenti in un modo che non sarebbe diversamente possibile. L’ utente può interagire con il sistema in vari modi: utilizzando un normale telefono con menù in sintesi vocale, tramite consolle dotata di microfono e altoparlante, tramite tastiera Braille collegata ad un personal computer,dispositivi di riconoscimento vocale, fino ai sensori personalizzati in grado di rilevare le intenzioni di soggetti con gravissime disabilità.

Nell’ Home Care la connessione bidirezionale e multimodale dell’impianto domestico con l’esterno (Internet / linee ISDN/ADSL) integrato da dispositivi specifici permette di monitorare a distanza, attraverso un Contact Center gestito da parte di un centro specializzato lo stato del soggetto, rilevare eventuali parametri fisiologici per un controllo continuo dell’evoluzione dello stato di salute, svolgere attività di assistenza e consulto, fornire consigli e intervenire rapidamente in situazioni di emergenza.

In ambito sanitario l’home care avrà un ruolo sempre più rilevante in riferimento anche alle linee guida del Piano Sanitario Nazionale che prevede di “creare una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili”.

I settori su cui si catalizza maggior interesse sono i seguenti:

  • deospedalizzazione precoce e riduzione dei ricoveri nelle patologie croniche riducendo gli elevati costi di ospedalizzazione;
  • il recupero funzionale e riabilitazione a domicilio per limitazioni motorie e disabilità permanenti o temporanee;
  • i servizi per gli utenti anziani (affetti da limitazioni sensoriali e motorie) con riduzione dei ricoveri in strutture assistenziali dedicate;
  • servizi domiciliari integrati di telemedicina, telediagnosi, tele monitoraggio,teleconsulto e teleriabilitazione.

 

Domotica e implicazioni sociali
L’invecchiamento della popolazione ed il conseguente aumento della domanda e delle aspettative da parte dell’utenza pongono sfide che lo stato sociale, come concepito fino ad ora, non riesce a sostenere. Tali sfide sono anche un’opportunità’ di innovazione per i sistemi socio-assistenziali, per i cittadini, l’industria ed in generale, per il mondo dei servizi e della ricerca. L’Ambient Assisted Living e’ un’area di ricerca e sviluppo interdisciplinare che si propone di fare maturare le condizioni affinché la società possa cogliere tali opportunità tramite l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, con lo scopo di:

  • Migliorare l’autonomia e l’indipendenza delle persone; – Promuovere stili di vita migliori per tutti e in particolare per le persone a rischio;
  • Aumentare il senso di sicurezza e l’inclusione sociale della persona anziana;
  • Sostenere le famiglie e tutte le organizzazioni che si prendono cura della persona anziana
  • Promuovere un uso migliore e più soddisfacente delle risorse da parte dell’insieme di soggetti che si occupano della terza età.

 

Obiettivi dell’indagine
Diviene pertanto sempre più necessario approfondire e diffondere la sensibilità per tematiche legate all’Ambient Assisted Living, viste come approccio innovativo ed integrato volto a rispondere alle sfide socio-economiche dovute all’invecchiamento della popolazione. È per questo che Ogp ha deciso di condurre un’indagine sociologica utile a comprendere e ricavare una serie di dati relativi alle implicazioni che tecnologie domotiche/assistive di questo tipo potrebbero comportare sulla popolazione provinciale ed in particolare su alcune fasce di esse, interessando le diverse sfere che gravitano attorno all’anziano: dalla comunicazione alla sicurezza, dal controllo dell’ambiente domestico alla mobilità, dal supporto cognitivo (memoria, linguaggio, orientamento spaziale…) alle relazioni sociali. Sarà infatti necessario comprendere, attraverso l’indagine, il contesto sociale e familiare dell’utente, gli aspetti relazionali ed emotivi e le problematiche legate a disabilità cognitiva e fisica nella conduzione delle normali attività quotidiane, le difficoltà legate all’ambiente domestico. In questo modo si potranno definire le categorie di bisogni da cui partire concretamente per l’ideazione di servizi a supporto della persona.

Dal sondaggio dovrà emergere chiaramente:

  • Quali sono i bisogni dell’utente.
  • Come evolvono questi bisogni in base alle variabili di tipo psicologico/demografico.
  • Il ruolo della tecnologia nel soddisfarli.
  • Ostacoli (psicologico/demografico/economico) che impediscono l’adozione delle tecnologie.

 

Peraltro diverse le dimensioni su cui vorremo investigare:

  • Utente: Livello di disabilità percepita e strategie per affrontarla; Self-image e auto-realizzazione;
  • Solitudine percepita; Atteggiamento generale verso la tecnologia.
  • Ambiente domestico: Sicurezza percepita nella propria casa; Barriere fisiche; Problematiche legate allo svolgimento di attività quotidiane.
  • Ambiente esterno: Supporto dai familiari; Inclusione sociale; Fruizione di servizi a supporto della persona; Interesse verso attività di socializzazione.

L’obiettivo è pertanto quello di rilevare, prioritariamente rispetto agli investimenti che da più parti potrebbero arrivare in questo settore, le problematiche, le opportunità ed anche l’interesse che a livello locale una simile tematica potrebbe riscuotere, mirando nel contempo ad una sensibilizzazione e maggiore informazione sulla materia. Nel seguire gli sviluppi del settore che stanno già coinvolgendo numerose istituzioni locali, il nostro intento è quello di catalizzare l’attenzione di tutti gli attori che, potenzialmente, possano essere direttamente o indirettamente interessati a partecipare attivamente all’indagine, anche per raccogliere attraverso la ricerca il maggior numero di informazioni strategiche utili a ciascuno. Crediamo, che oltre ai privati anche gli Istituti di Ricerca e l’Ente pubblico, potrebbero essere fortemente motivati alla partecipazione nell’ambito dell’indagine da noi promossa, non solo per la possibilità di veicolare informazioni sull’argomento mediante la formulazione di un questionario che verrà somministrato ad un campione stratificato rappresentativo della popolazione, ma soprattutto per l’opportunità unica di ricevere un’elaborazione di dati che potranno essere di essenziale importanza per tutti gli attori coinvolti e per le stesse istituzioni.

Obiettivo principale dell’analisi, infatti, sarà quello di individuare e selezionare le esigenze legate al nuovo modo di vivere l’abitazione in relazione all’evoluzione della società, per trovare le risposte che la Domotica può offrire in tale direzione; esigenze, queste ultime, legate al comfort, alla sicurezza, connesse alla gestione della casa in termini di aiuto agli anziani ed ad un’utenza debole. Verificato, da parte nostra, un primo profuso interesse nei confronti dell’indagine riteniamo si debba promuovere un’incisiva azione di sinergia tra Enti pubblici, Istituti di Ricerca e soggetti privati disposti ad investire con garanzia di successo (e solamente l’indagine potrà dare una risposta su questo punto), al fine di realizzare efficaci interventi di sostegno e valorizzazione dell’iniziativa, certi che il settore della domotica, intesa come Ambient Assisted Living e quindi tecnologia assistiva per un’utenza debole, soffra della mancanza di un progetto unitario e di una politica di sostegno. E’ da tempo, infatti, che si parla di Domotica per anziani e per persone con disabilità, tuttavia le esperienze fin qui condotte, sia sul piano della ricerca che dell’applicazione sono, pur se numerose, ancora di tipo sostanzialmente frammentario.

Crediamo, quindi, che i tempi siano maturi per una concertazione con tutti gli attori ed i portatori d’interesse coinvolti, al fine di stabilire gli obiettivi comunicativi e gli elementi salienti del progetto, sicuri del valore aggiunto di una collaborazione reciproca.

Il progetto prospettato, ed in particolare la ricerca sociologica ad esso legato, avrà come principale obiettivo la verifica del gradimento e dell’impatto delle nuove strumentazioni domotiche nella vita di ogni giorno, non solo per comprendere la bontà e la necessità del loro intervento, ma anche per poter eventualmente ricalibrare quanto è stato già fatto in tale direzione, certi che la ricerca possa in questo modo fornire una solida base di partenza e d’indirizzo per sviluppare una rete ed un circuito sistemico e connettivo su cui sviluppare le progettualità di successo del settore.

È infatti prevista, nell’ambito del progetto, la realizzazione di un convegno finale, nel quale saranno presentati i dati della ricerca, con il diretto intervento e coinvolgimento di tutti gli attori del settore.

 

Per maggiori informazioni:

OGP Research
Giorgia Varaschin
VIA CANEPPELE, 34/1 – 38121 TRENTO
Tel. 0461 1823318

research@ogp.it
www.ogp.it



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