Lumenhaus. Un nuovo modo di (eco)abitare.

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Al Solar Decathlon Europa 2010 ha trionfato Lumenhaus, un prototipo di smart building a basso impatto ambientale progettato dagli studenti del Virginia Polytechnic Institute & State University.

E pensare che l’anno scorso nessuno ci aveva creduto. Visto che poi al Solar Decathlon Europa 2009 si erano classificati, col medesimo progetto, solo al 13° posto. Nessuno lo scorso anno avrebbe mai scommesso un centesimo su di loro; nessuno avrebbe mai pensato che invece quest’anno avrebbero vinto la più importante competizione che c’è a livello europeo in materia di organizzazione energetica. E invece gli studenti d’ingegneria e architettura del Virginia Polytechnic Institute & State University hanno, dopo ben 10 giorni di febbricitante competizione, in quel di giugno a Madrid, guadagnato il primo premio del Solar Decathlon Europa con Lumenhaus, un’abitazione intelligente che sfrutta nel migliore dei modi i principi della bioclimatica e l’energia solare, monitorando prestazioni, utilizzi e consumi come ormai vuole la consuetudine degli edifici intelligenti.

Una forma monolitica, una silhouette densa di linee, spigoli ed angoli retti, una sagoma imponente, squadrata e senza incertezze per un progetto di abitazione intelligente sul quale le teste dei giovani professionisti del Virginia Polytechnic Institute sono state chine per più di tre anni, apportando varie e differenti migliorie al modello che fu presentato l’anno prima al medesimo concorso, e raggiungendo così un livello di efficienza tale, da strabiliare, letteralmente, la giuria della competizione. Lumenhaus infatti, oltre ad un’estetica strutturalmente ispirata alla Farnsworth House di Mies Van Der Rohe, ingloba al suo interno una serie di soluzioni innovative in grado d’integrare i concetti base dell’architettura sostenibile e della bioclimatica (ossia moduli abitativi dal volume compatto, riscaldamento passivo, orientamento ed isolamento strategico, ventilazione naturale e trasversale, utilizzo di materiali capaci sia di contenere il maggior quantitativo di energia, sia di ridurre i rifiuti e gli inquinanti indoor, data la loro alta compatibilità con l’habitat naturale) con sperimentazioni progettuali ed estetiche. Il design dell’ecoabitazione in questione è infatti modulare e flessibile: le pareti a nord e a sud sono state rese scorrevoli e realizzate in un particolarissimo, soprattutto alla vista, vetro elettrochimico in modo da apparire e/o scomparire ampliando o meno gli ambienti interni e regolare, anche manualmente, l’esposizione alla luce diurna.

La copertura, invece, è interamente cosparsa di ben 45 moduli fotovoltaici bifacciali, vale a dire in grado di sfruttare più di un lato per la captazione dell’energia solare in modo da aumentarne, a loro volta, la produzione fino al 30 percento in più. Mentre le facciate dei lati più lunghi della nostra eco-costruzione sono tutte frangisole e intelligenti, nel senso che le ampie vetrate che costituiscono le pareti dell’abitazione sono ricoperte dal questo cosiddetto “Eclipsis System”, dei pannelli, che chiaramente possono aprirsi o richiudersi a seconda se si vuole ombra o sole, costituiti da un primo strato in metallo traforato e da un secondo trasparente ottenuto grazie a pannelli di policarbonato riempiti di Aerogel.

Per quanto riguarda l’illuminazione, questa è affidata a dei pannelli a LED, anche questi inclusi nell’Eclipsis System, e a dei particolari punti luce a basso consumo energetico. Ma non è finita qui: nulla è lasciato al caso in Lumenhaus, tutto è curato fin nei minimi particolari a partire dagli elettrodomestici, certificati Energy Star, ai materiali per le rifiniture interne, (quasi)tutti rigorosamente riciclati, fino, come si può notare, alla tecnologia. Questa infatti riveste un ruolo fondamentale non solo per il funzionamento della nostra eco-casa, ma anche per la sua idea, la sua missione; tant’è che al suo interno Lumenhaus dispone di uno dei più avanzati impianti tecnologici d’automazione domotica al fine, proprio di semplificare le azioni della vita quotidiana e ridurre lo spreco di tempo ed energia, il tutto anche, cosa da non sottovalutare, a vantaggio del portafogli.

Tale sistema d’automazione installato nello smart building permette: alla casa, di adattarsi automaticamente alle mutevoli condizioni ambientali fornendo ai fruitori anche una visione immediata dei consumi dell’abitazione; agli utenti, di comandare e interagire a distanza col sistema d’illuminazione, di riscaldamento e raffredamento, di ventilazione, semplicemente attraverso l’uso di uno smartphone.

Non manca nulla insomma in questo strabiliante concentrato di hi-tech e rivoluzione abitativa, ma a fare da ciliegina sulla torta vi sono anche un impianto geotermico a bassa entalpia per il riscaldamento, un sistema per lo sfruttamento dell’acqua piovana e un altro per il trattamento ed il riutilizzo delle acque reflue con una serie di stagni bio-filter per il riciclo dell’acqua non potabile. Davvero un altro pianeta rispetto alle abitazioni tradizionali. Una vittoria veramente strameritata.

M. Flamina Attanasio

Per ulteriori informazioni
Il canale di Lumenhaus su You Tube



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