Non solo limitare i consumi d’energia, ma produrne proprio di meno. Non solo rendere l’ambiente abitativo ecologicamente sostenibile, ma anche gradevole all’occhio e al passo con le migliori innovazioni tecnologiche in fatto d’automazione. E’ ciò che si sta cercando di fare, riuscendo alla grande nell’impresa, con Casa Zero Energy, una struttura, con scopi abitativi, ipertecnologica e autosufficiente dal punto di vista energetico risultato di un progetto di ricerca realizzato dal Gruppo Polo Le Ville Plus insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Trento.
Recentemente inaugurata in Friuli Venezia Giulia, Casa zero Energy si sviluppa su ben 450 metri quadrati ed è, come illustra il Professor Antonio Frattari, responsabile del Laboratorio di Progettazione Edilizia del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Trento, stata concepita come prototipo su cui sviluppare studi e sperimentazioni finalizzati a:
- istituire un laboratorio operante sul territorio che fornisca risultati ripetibili ed un’impostazione metodologica per la misurazione del risparmio energetico ottenibile da un impianto di gestione e controllo attraverso l’utilizzo di dispositivi domotici;
- verificare le potenzialità di un sistema di controllo e gestione tanto nella regolazione delle condizioni microclimatiche ambientali interne quanto dell’illuminazione perché siano garantite le condizioni di benessere ottimali per la presenza umana;
- quantificare il contributo di una regolazione domotica dell’impianto d’illuminazione, schermatura e termoregolazione per la riduzione al minimo dell’impegno energetico;
- verificare l’utilità e l’effettivo utilizzo di scenari per l’uso flessibile di sistemi solari passivi automatizzati;
- verificare soluzioni domotiche di entertainment per la realizzazione di scenari per il benessere psico-fisico degli occupanti;
- verificare la possibilità di rendere una casa sicura nella doppia accezione di safety and security con la domotica.
Per quanto riguarda la posizione e l’orientamento della casa, queste sono state determinate entrambe in base ai principi della bioclimatica: sono esposte a sud, infatti, tutte le parti più vissute della casa come il giardino, il soggiorno, le camere da letto, e la cucina, tant’è che la facciata sud possiede un’ampia vetrata che viene prontamente schermata durante l’estate per evitare il surriscaldamento, ma che ha il compito di far entrare luce e calore d’inverno.
La parte nord invece, presenta una serie di finestrature di piccole dimensioni in modo da garantire un ricircolo naturale dell’aria tra le due esposizioni, nord e sud, poiché Casa Zero Energy utilizza un insieme integrato di strategie bioclimatiche e di elementi passivi sia per il riscaldamento invernale senza bisogno di impianti di climatizzazione, e anche la ventilazione nel corso della stagione calda. Relativamente all’autosufficienza energetica, punta di diamante di tutto il progetto, invece, la casa non utilizza alcun tipo di energia proveniente da fonti non rinnovabili ed è completamente autonoma, tant’è che si è perfino guadagnata il titolo di “autonomous house”, vale a dire di casa che si auto-produce l’energia di cui necessita da sola ricavandola da fonti alternative e non inquinanti, quali pannelli solari, fotovoltaici, pompa di calore, ecc… Tutti facenti parte del suo corredo di apparecchiature tecnologiche.
C’è da dire però che Casa Zero Energy non solo auto produce l’energia necessaria al suo mantenimento e ai suoi abitanti ma, è questa è la vera chicca, è stata progettata soprattutto per richiederne il meno possibile, ottimizzando consumi, costi, cambiando le abitudini e gli stili di vita delle persone che vi vivono. Poi, tanto per fare un esempio in questa direzione, il fabbricato non è allacciato alla rete del gas metano, e, in più, tutta l’acqua piovana viene raccolta in un’apposita vasca dotata di un particolare sistema di filtraggio, e successivamente riutilizzata per gli scarichi del wc, per la lavatrice, per l’irrigazione del giardino, per l’orto e per il laghetto balneabile. Inoltre, parlando specificatamente di abitudini che cambiano o che si accingono a modificare l’approccio al consumo di energia utile, l’abitazione è stata provvista, nel portico per il posteggio auto, di una presa di corrente predisposta per la (ri)carica della macchina elettrica. Un incentivo ad abbandonare definitivamente la malsana automobile a benzina dunque.
Senza contare che il sistema costruttivo utilizzato per Casa Zero Energy è quello brevettato dal Gruppo Polo Le Ville Plus il quale utilizza una struttura portante di travi e pilastri in legno lamellare di grossa sezione, tagliati su misura, sagomati e assemblati in cantiere mediante collegamenti ad incastro che agiscono per contatto o mediante carpenterie. Tale sistema sfrutta la flessibilità e la capacità di dissipazione di energia del legno: l’uso di collegamenti metallici con piastre e perni a scomparsa ne abbatte la fragilità, mentre la capacità elastica conferisce al sistema portante dell’edificio una buona capacità dissipativa e garantisce la massima continuità strutturale antisismica.
Ma Casa Zero Energy non si è occupata solo dell’aspetto “funzionale” della cosa, ma anche della sua salubrità in relazione ai fruitori. Infatti le pareti poi sono “leggere”, realizzate da pannelli in legno ed elementi isolanti, e verso l’interno hanno un isolamento in fibra di legno naturale, mentre nella parte esterna sono interamente ricoperte dal rivestimento in sughero, il miglior isolante in natura. Per le tinteggiature delle pareti, infatti, poi, “non si è utilizzato alcun trattamento o vernice tossica”, come recita al scheda tecnica di presentazione del progetto. E poi “legno, luce naturale, spazi aperti, vetro, movimento, armonia: Casa Zero Energy è stata curata in ogni dettaglio e concepita per essere un tutt’uno tra interno ed esterno, tra edificio e natura.”.
E la natura a sua volta sembra “impossessarsi” della casa, la riempie, la circonda con il verde, i fiori, con gli specchi d’acqua in un’armonia perfetta. La natura è stata portata direttamente al suo interno, nei confortevoli ambienti di legno, scegliendo materiali, finiture e colori per l’interno interamente naturali. La resina del pavimento, ad esempio, è realizzata con pigmenti naturali. E poi i sei “tronchi” che “abitano” la zona living (in legno lamellare di abete) ricreano un bosco “domestico” e diventano scenografia d’effetto. Le pareti verdi “che appaiono – spiega la scheda – come quinte improvvise e catturano l’occhio, vogliono rappresentare il verde dei campi di granoturco che circondano la casa e che in tal modo sembrano prolungarsi all’interno.”.
Parte della copertura di Casa Zero Energy, inoltre, è realizzata con tetto verde: verso sud è un giardino sospeso vero e proprio, un roseto rigoglioso, mentre nella parte rivolta a nord sono state scelte piante verdi meno bisognose di sole e a crescita lenta. “Il tetto verde non è solo un ottimo isolante e assorbente del calore ma è in grado di donare una sensazione di pace, benessere e tranquillità a chi abita la casa.”. Ma questo alternativo progetto figlio della mente dell’Università di Trento , oltre ad essere, come già detto, una casa completamente autonoma dal punto di vista energetico, è soprattutto, citando testualmente la scheda tecnica, uno “smart green building”, ossia un edificio intelligente e verde, inteso, ovviamente, nel senso ecologico del termine. Tutto questo grazie al sistema d’automazione domotica “Home Sapiens”, firmato BPT che consente alla struttura, all’abitazione, di percepire le variazioni di luminosità, di temperatura, d’umidità per poi attivare autonomamente l’accensione e la regolazione del riscaldamento, della climatizzazione, l’apertura e la chiusura degli infissi. Il tutto per assicurare agli utenti il massimo del risparmio energetico in contemporanea col comfort abitativo hi-tech. Come se non bastasse, poi, sul tetto è installata una centralina di capta mento meteorologico che invia i dati “direttamente al centro di controllo della casa” il quale è in grado di “autogovernarsi in base alle condizioni atmosferiche ed alla programmazione scelta.”.
Infine c’è da dire, però, che uno degli aspetti più interessanti, o forse il più interessante, dell’intero progetto, è il monitoraggio che prenderà il via a breve. Nella casa, stando al piano, andranno ad abitare quattro persone e sarà monitorata in remoto dal Laboratorio di Progettazione Edilizia del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli studi di Trento per analizzare il comportamento dell’edificio e delle tecnologie applicate. Insomma, una novità, questa casa Zero Energy che consiste non solo in una rivoluzione nel vivere, ma anche nella più che concreta dimostrazione che concreta uno stile di vita più ecologicamente più sostenibile è ancora possibile senza, per questo, rinunciare ad alcuna comodità o sfizio tecnologico.
M. Flamina Attanasio
Per ulteriori informazioni
Casa zero energy
Sito: www.casazeroenergy.net