Casa Satellite. La casa con dispositivi intelligenti per i portatori della sindrome di Down.
Seconda parte

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Casa Satellite è una casa intelligente appositamente studiata e progettata dall’Università degli Studi di Trento (precisamente dal Centro Universitario Edifici Intelligenti) per giovani (e) adolescenti portatori della Sindrome di Down.

Piantina dell'appartamento "Casa Satellite"

Nata come un’evoluzione del progetto Cresciamo insieme, pensato dall’associazione Onlus ANFFAS Trentino (Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli e Adulti Subnormali), Casa Satellite deve la sua realizzazione a un approfondito studio sulle persone detentrici di questo ritardo mentale, e a una stretta collaborazione con le loro famiglie e varie associazioni di disabili presenti in Italia. Inoltre, è concepita come un progetto pilota i cui obiettivi riguardano l’educazione degli utenti con la Sindrome di Down a una vita indipendente e dignitosa, soprattutto in caso di morte dei loro genitori.

Attraverso questa particolare casa intelligente, ideata proprio come casa educativa ovvero in grado di educare gli stessi utenti, ragazzi e ragazze avranno la possibilità di imparare a fare da soli le faccende domestiche e a gestire il loro tempo libero in modo da avere una vita in perfetta autonomia che però non si discosta troppo dalla loro precedente vita in famiglia. Casa Satellite si propone di ospitare gruppi misti di giovani portatori della Sindrome di Down affinchè essi acquisiscano gli strumenti necessari per gestirsi sia all’interno dell’abitazione sia all’esterno di questa, con tutte le nuove relazioni, le nuove conoscenze e le difficoltà che questa comporta.

Per l’attuazione di detto progetto si è scelto un appartamento di 71 m2 sito in Trento e ben collegato con tutti mezzi pubblici, composto da un soggiorno all’americana, una cucina, una cucina, un bagno due stanze da letto e due balconi,e nel quale dovranno vivere, a periodi alterni, sedici giovani portatori della Sindrome di Down selezionati dal precedente progetto Cresciamo Insieme.

Camera da letto e relativi dispositivi domotici

Essi avranno, oltre che un’età compresa tra i diciannove e i ventott’anni inclusi, un basso o medio livello di disabilità cognitiva e dovranno vivere per qualche periodo insieme nell’alloggio sperimentale divisi in quattro gruppi da quattro persone l’uno (due maschi e due femmine).

Questi periodi di prova dovranno essere, appunto, alternati con regolari periodi di soggiorno a casa. Lo staff del CUnEdI (Centro Universitario Edifici Intelligenti), al fine di conoscere in maniera più approfondita i ragazzi in questione e di individuare i loro specifici bisogni personali, ha organizzato incontri con gli operatori sociali e gli psicologi dell’ANFFAS che abitualmente si prendono cura di questi giovani.

Camera da letto e relativi dispositivi domotici

Questi operatori sociali hanno stilato dei brevi profili di ogni partecipante al progetto in modo da evidenziarne il livello di sviluppo delle abilità cognitive, delle capacità di comunicazione e linguaggio, del livello d’autonomia, dell’abilità di relazioni interpersonali e sociali, e, infine di quell’area attinente alle relazioni affettive.

Il CUnEdI, inoltre, in modo da scegliere mobili e i dispositivi d’automazione realmente d’aiuto agli utenti nelle loro quotidiane azioni domestiche ha seguito particolari criteri durante il disegno preliminare, quali la scelta di forme ergonomiche e semplici all’utilizzo. Mobili e dispositivi intelligenti sono stati infatti disegnati in perfetto accordo con gli usi, le abitudini e le abilità cognitive dei destinatari; ogni mobile e congegno nasce in visione di uno specifico bisogno individuato e discusso durante gli incontri con gli esperti sociali dell’ANFFAS che lavorano ogni giorno nel centro di cura Cresciamo Insieme.

Le apparecchiature intelligenti e gli scenari del sistema d’automazione domotica sono stati scelti e implementati in modo tale da consentire un alto livello d’autonomia e, al tempo stesso, garantire la sicurezza e la salvaguardia della persona all’interno dell’ambiente domestico.

Bagno e relativi dispositivi domotici

Il sistema d’automazione domotica in questione, infatti, si serve di dispositivi che interagiscono indipendentemente dall’unità centrale, e riescono così a gestire e interfacciare i vari impianti della casa quali: impianto di salvaguardia (segnalazione incendio, fughe di gas, allagamenti e allarme per malore dell’utente) e sicurezza (rilevamento accessi), impianto di comunicazione e intrattenimento, impianto di controllo ambientale (apertura e chiusura di porte e infissi, controllo climatico, ecc….).

Per quel che riguarda la sicurezza, gli ingressi sono controllati da un sistema di riconoscimento delle impronte digitali degli utenti, ma è possibile avere accesso all’abitazione anche mediante l’immissione di un codice numerico; inoltre, il progetto include anche un videocitofono posto all’entrata, in modo da consentire ai ragazzi di controllare chi c’è fuori della porta.

Nel soggiorno e non solo il principale strumento d’interfaccia consiste nel touch screen, che è infatti dislocato in vari punti della casa e potrà essere utilizzato anche come una normale tv, a piacimento degli utilizzatori. Ma la vera particolarità di questo touch screen è un’altra: esso è un vero e proprio strumento d’interazione tra il fruitore e l’abitazione stessa.

Mediante veri e propri segnali acustici e visivi, consistenti in icone semplici ed intuitive, il touch screen segnalerà al disabile eventuali avarie, pericoli e dimenticanze (per esempio il ferro da stiro acceso) e, se nella casa non sarà ripristinato lo stato di “normalità” verranno avvisati tempestivamente e simultaneamente gli operatori del centro sul tipo di problema rilevato.

Oltretutto, l’appartamento intelligente avrà in dotazione un pulsante d’emergenza che il ragazzo disabile potrà pigiare in caso di situazione di panico. Riguardo ai dispositivi di allarme antincendio, anti-allagamento e anti-fumo, questi agiscono tutti in due tempi nella segnalazione della presenza di fuoco, acqua o fumo. Durante il primo tempo il congegno si preoccupa principalmente di allertare il ragazzo disabile, di fargli presente l’anomalia e di invitarlo tempestivamente ad intervenire per ripristinare lo stato di normalità fin quando è possibile.

E’, quindi, una sorta di preallarme.

Il secondo allarme scatta, infatti, quando è stato rilevato il pericolo ma non si è intervenuti ed è diventato impossibile ripristinare lo stato di normalità e sicurezza. Come ad esempio in caso di incendio: dapprima verrà rilevata la presenza di fumo e un aumento della temperatura, se poi l’utente non interverrà, o non riuscirà a intervenire, scatterà il secondo allarme e l’impianto avviserà contemporaneamente gli operatori del centro e i vigili del fuoco.

Passando alle camere da letto, queste sono due e sono riservate a quattro giovani portatori della Sindrome di Down ed, all’occorrenza, ad un operatore sociale. Le camere da letto sono fornite di una luce per la notte, di un bottone di emergenza situato accanto ai letti, e di comandi magnetici installati sulle finestre al fine di garantire la più totale sicurezza. Da precisare che la camera riservata alle ragazze ha, al suo interno, un piccolo lavandino, per consentire loro di truccarsi senza dover andare necessariamente nella stanza da bagno che è, appunto, in comune con i ragazzi. Anche il bagno vede l’impiego di particolari sensori per indicare quando questo è occupato e per indicare quando qualcuno, al suo interno, si è sentito male o si trova in difficoltà. Chiaramente tutte queste cose, come già precisato, verranno rese in immagini sul monitor del touch screen.

In conclusione, Casa Satellite è la dimostrazione di quanto l’automazione domotica possa essere d’aiuto alle persone disabili, in particolare nella loro vita di tutti i giorni.Essa può rendere un appartamento integrato e perfettamente accessibile alle persone affette da una particolare disabilità cognitiva, quale al Sindrome di Down.

 

(continua)

 

M. Flaminia Attanasio

 

Per maggiori informazioni:

Università degli Studi di Trento
Via Mesiano 77
38050 Mesiano – Trento (Italy)

Tel +39.461.882668
Fax +39 0461 882672

Prof. Ing. Antonio Frattari
antonio.frattari@unitn.it
www.unitn.it



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